Ciao amici della danza e non solo, quando pensiamo ad un’attività da far fare ai nostri figli molti di noi pensano a corsi di danza per bambini.
La danza è un’arte inclusiva. Il movimento è un linguaggio universale in cui ognuno può trovare il proprio spazio ed il proprio stile. È vero però che i bambini posseggono delle capacità di apprendimento uniche.
D’altronde la danza è un’attività altamente formativa e che include anche fondamentali aspetti ludici che aiutano il bambino a progredire nel proprio apprendimento senza ansie e timori, dando benessere e creando dei vantaggi per la salute fisica e mentale. I corsi di danza di gruppo sono inoltre un’ottima occasione di socializzazione e di confronto.
La difficoltà di un corso di danza per bambini sta proprio nel riuscire a coinvolgere i giovani allievi. Per tale motivo questi corsi devono essere affidati ad insegnanti di danza di qualità, professionisti abituati al rapporto con i più giovani.
Sono tanti i corsi di danza che si possono segurire fin da piccolissimi che portano il bambino ad avvicinarsi a quella che sarà la vera e propria danza:
Il nome Danzatricità nasce da un’ovvia fusione tra danza e motricità: la motricità decisamente è la base per lo sviluppo dei bambini mentre la danza è la parte artistica e musicale del movimento; non si parla di Danza accademica, ma di un’unione tra motricità, musicalità, creatività.
Un programma codificato per i bimbi dalla nascita al prescuola, nello specifico, da 0 a 36 mesi in compagnia della mamma e poi, in autonomia dai 3 ai 5 anni.
Il programma nasce con il principio di seguire il corretto sviluppo motorio e psicofisico dei bambini nella prima infanzia. Seguendo i principi della studiosa e pedagogista Emmi Pikler. Danzatricità non vuole imporre nuove scoperte al bambino, ma vuole rispettare il suo sviluppo stimolandone le capacità acquisite. Libertà motoria significa dare al bambino la gioia di scoprire, provare, sperimentare, esercitare, conservare o abbandonare nel corso del tempo tutte le nuove forme di movimento che desidera, chiaramente in tutta sicurezza.
L’adulto non deve forzare il bambino a fare movimenti che lui non abbia mai fatto prima di sua iniziativa e soprattutto non deve obbligare il piccolo a fare attività non necessarie se il bambino non ne sente il bisogno o non ne ha voglia.
Gli incontri di Danzatricità accompagnano i bambini nelle loro scoperte, nel loro sviluppo all’insegna del divertimento.
Ogni incontro dura 45 minuti in cui il conduttore accompagnerà la mamma ed il suo bambino alla scoperta di giochi, filastrocche e movimenti con la musica.
2. Movimento Creativo
ll Movimento Creativo è una disciplina che mira a sviluppare il potenziale creativo ed espressivo del bambino, dell’adulto e dell’anziano utilizzando differenti linguaggi espressivi con particolare attenzione a quello del corpo. Molto utilizzato come primo approccio alla danza, si può cominciare già dai 2 anni attraverso giochi di immaginazione e fantasia e nel pieno rispetto del proprio sviluppo psico – fisico, infatti, il bambino viene condotto alla conoscenza del corpo e delle sue possibilità motorie ed espressive, alla conoscenza dello Spazio, del Tempo, della Forma, ecc.
Attraverso il gioco della fantasia, i piccoli allievi riceveranno gli strumenti necessari non solo al loro percorso formativo, ma anche a regolare e disciplinare le loro capacità con libertà di espressione. Il corpo, la voce, la musica, lo spazio, diventano le modalità di scoperta delle proprie potenzialità fisiche, artistiche e creative, con le quali sviluppare la capacità di relazionarsi con se stessi e con gli altri, in un clima di distensione e di svago, dove la presenza di regole non imposte aiuta l’evoluzione dell’autocontrollo. In tal modo il bambino acquisisce sicurezza.
Il gioco non è semplicemente un elemento ludico da introdurre qua e là nell’arco della lezione, ma la lezione stessa è un gioco, e il gioco ne diventa l’elemento portante. I concetti primari della Danza vengono introdotti nella lezione sotto forma di gioco, utilizzando anche attrezzi – giocattoli e oggetti di uso quotidiano, atti a suscitare ulteriori stimoli creativi. L’approccio alla danza sarà in tal modo spontaneo e naturale e, nello stesso tempo, il bambino viene educato, non solo al movimento, ma alla conoscenza di sè, acquisendo in tal modo la consapevolezza ed il controllo delle proprie espressioni emotive e comportamentali. Attraverso il gioco e la fantasia, si conduce inoltre il bambino alla scoperta (o ri-scoperta) delle proprie potenzialità artistiche e creative.
3. Giocodanza
La Giocodanza Ha l’obiettivo di accostare ed educare alla danza attraverso il gioco, considerando l’attività ludica nel suo aspetto educativo. Grazie all’introduzione di esercizi-gioco, il bambino ha un approccio spontaneo con la Danza, ma ancora più in generale con il movimento, perché è proprio attraverso l’attività ludica che egli esplora, conosce, per arrivare poi ad esplicare le sue capacità. Attraverso l’ascolto della musica impara ad orientarsi nello spazio assumendo consapevolezza del movimento del corpo nello spazio e delle relazioni che nascono con gli altri bambini e con l’insegnante. Il gioco sviluppa nei bambini capacità analitiche, critiche e intellettuali, capacità che sono rivolte non solo verso se stessi, ma anche verso gli altri; esso costituisce infatti un’occasione per fare esperienze, un mezzo per conoscersi, esprimersi e comunicare.
L’attività ludica rappresenta l’espressione più immediata della capacità immaginativa del bambino ed è essenziale mantenere (o recuperare) queste possibilità espressive, fondamentali per lo sviluppo della sua personalità. Giocare permette in modo semplice di rapportarsi agli schemi motori di base, fondamentali per lo sviluppo psicomotorio del bambino a prescindere da quale sport sceglierà di praticare. Inoltre giocare rende più spontanea e immediata la relazione con ciò che condurrà successivamente alla tecnica accademica, facendo del movimento stesso un fattore che armonizza la realtà e la fantasia. Il gioco diviene dunque il mezzo più idoneo per esplorare e conoscere tutto ciò che in seguito diventerà il bagaglio per la conoscenza della tecnica vera e propria.
4. Propedeutica
A 6-7 anni i bambini entrano nell’età scolare e gli obbiettivi ricercati durante il lavoro del gioco danza iniziano a consolidarsi. In questo momento dello sviluppo psicomotorio del bambino l’apprendimento risulta molto veloce e per questo si inizia ad introdurre un lavoro più preciso e mirato allo studio della tecnica, con l’introduzione degli elementi base della danza. L’aspetto ludico è ancora presente, anche se in forma più ridotta, per garantire maggiormente l’obbiettivo finale che consiste nel potenziamento di specifiche qualità motorie come la mobilità, la destrezza fine e l’abilità. Con i Corsi di propedeutica alla danza, i bambini vengono coinvolti in un’esperienza in grado di sviluppare le loro potenzialità fisiche e musicali anche attraverso attività dal carattere ludico-espressivo.
Il programma prevede movimenti ginnici, ritmi musicali, movimenti nello spazio, esercizi di coordinazione e prime nozioni di danza classica alla sbarra e al centro. Grazie ad esercizi semplici e mirati, il bambino avrà modo di iniziare a conoscere le potenzialità dinamiche del proprio corpo sperimentando i principi base della tecnica (peso, equilibrio, spazio, ritmo) attraverso l’esecuzione dei primi esercizi alla sbarra e al centro. Viene impostato il piccolo sbalzo, rafforzato il lavoro muscolare attraverso specifici esercizi di “sbarra a terra” e introdotto lo studio dell’en dehors. Lo studio del coordinamento e delle andature viene ripreso e potenziato.
5. Corsi di Danza
La formazione della danza vera e propria non dovrebbe iniziare prima degli otto anni di età ossia quando il corpo di un bambino è pronto per rispettare appieno le esigenze fisiche e gli esercizi legati alla danza. In realtà nelle Scuole che hanno Corsi professionali di danza addirittura l’inizio della formazione vera e propria di danza si comincia a 10 o 11anni. Ciò non significa infatti, rinunciare a un grande futuro come ballerino. A partire da quest’età, i corsi di danza diventano più tecnici e finalizzati al raggiungimento di una tecnica di ballo perfetta ma non solo!
La danza è in effetti una disciplina sia artistica che sportiva. Le articolazioni dei bambini sono pronte a sostenere le posizioni più complesse a quell’età ma bisogna comunque andarci piano. Si cerca anche di sviluppare una cultura generale artistica tra i giovani bambini al fine di aprire la loro mente e sviluppare la loro immaginazione. È anche a quest’età che i bambini possono scegliere tra le diverse tecniche o stili di danza (danza classica, moderna, hip hop, contemporanea, acrobatica, aerea… ecc).
Può essere interessante iscrivere i propri figli ad una lezione di prova al fine di scoprire i diversi stili. Sicuramente la cosa migliore è cominciare con la danza classica. Cominciare i corsi di danza a quest’età è anche un buon modo di incanalare l’energia dei bambini e di farli socializzare al di fuori dell’ambiente scolastico. Non tutti diventeranno ballerini ma è un’ottima attività con tanti vantaggi.
Dove trovare tutti questi corsi di danza per bambini sopratutto in una città grande come Roma?
Nel piccolo paese è più semplice poiché le scuole di danza sono poche, a Roma le offerte sono tantissime.
Cominciamo col dire che nelle Scuole Professionali ci si accede tramite selezione e bisogna essere veramente molto portati e prepararsi bene all’audizione.
Se il vostro bimbo è piccino quindi è inutile cercare il corso del Teatro dell’Opera o dell’Accademia di Danza, ci si può cominciare ad informare verso i 9 anni e dopo un percorso di Propedeutica.
Per i corsi per i più piccini bisogna rivolgersi a Scuole di danza private, la cosa importante è che bisogna sempre controllare gli studi del Maestro se ha conseguito la Laurea presso l’Accademia Nazionale di Danza o il Diploma presso Teatri importanti come l’Opera, la Scala o il San Carlo oppure se è un maestro di chiara fama ossia che ha avuto un percorso artistico importante, o anche nel caso di Danzatricità, Giocodanza o Movimento Creativo se ha seguito Corsi specifici riconosciuti.
Insomma quando affidate i vostri figli sopratutto se così piccini informatevi bene!!!
Ciao amanti della danza e non solo, il periodo delle iscrizioni alle Scuole di danza è quasi finito, ma se ancora non vi siete iscritti e pensate di farlo, o se l’avete fatto e volete essere certi di aver fatto la scelta giusta voglio darvi qualche consiglio. Vi parlerò nello specifico delle Scuole di Roma città dove vivo e dove svolgo la mia professione.
Intanto esistono più tipologie di Scuole di danza o corsi di danza, siamo a Roma e l’offerta formativa è molto ampia. Bisogna fare molto attenzione: nei piccoli centri c’è più controllo spesso il livello delle Scuole di danza private è più alto rispetto la grande città. La raccomandazione per i genitori è sempre di informarsi prima e non accontentarsi della Scuola di danza vicino casa. Una volta scelta la scuola bisogna anche capire quale tipo di danza scegliere e tutte le opzioni disponibili nella Scuola: danza classica, moderna, contemporanea, hip hop, danza aerea, danza acrobatica, o i corsi per i più piccini giocodanza o propedeutica.
La prima cosa da valutare è perchè ci iscriviamo a danza? Per passione? Per fare un attività fisica? O perchè vogliamo diventare dei ballerini? Perchè conosciamo i vantaggi per la salute fisica e mentale?
Partendo da questo possiamo scegliere la Scuola di danza o il Corso di danza più adatto a noi tra:
Per accedere ai corsi non è necessario sostenere un esame di ammissione e sono rivolti a piccoli e grandi, quindi anche corsi di danza per adulti, che vogliono fare danza per passione o per fare un’attività fisica. Generalmente si svolgono o all’interno delle Scuole, o nelle palestre ma anche nelle scuole di danza che dedicano dei corsi bisettimanali. Proprio per i bambini che vogliono fare danza per hobby o per gli adulti che vogliono fare movimento con un’attività piacevole come la danza. Anche se parliamo di danzaamatoriale deve essere comunque tenuta da insegnanti di qualità ed in ambienti idonei. Ovviamente per i bambini che mostrano una grande passione è consigliabile cominciare fin da piccoli.
2. Scuole private
Per accedere ai corsi non è necessario sostenere un esame di ammissione, però generalmente si valuta il corso adatto in base all’età e livello. Le iscrizioni di danza sono aperte a tutti coloro che entrano per la prima volta nel mondo della danza o a coloro che vorrebbero diventare danzatori e quindi raggiungere una tecnica di bello perfetta.
La suddivisione in età e livello è importante non solo da un punto di vista tecnico ma anche per la socializzazione e le amicizie che si creano all’interno della Scuola di danza. Generalmente si parte con Avviamento alla danza la cui fascia di età va dai 3 ai 6 anni con i Corsi di Giocodanza, per poi passare alla Propedeutica. Questi corsi preparano allo studio futuro della danza. Poi ci sono i corsi Preaccademici che partono dal primo Corso fino al Terzo, generalmente oltre lo studio della danza classica si cominciano a buttare le basi anche delle tecniche moderne e contemporanee. Per poi arrivare ai corsi Accademici, in questi corsi ormai le basi sono state date e si comincia anche lo studio delle Punte.
3. Scuole professionali
Per accedere alle iscrizioni ai corsi di danza delle Scuole professionaliè necessario sostenere un esame di ammissione e sono Scuole finalizzate a formare danzatori o insegnanti. A Roma sono 2 le Scuole importanti Professionali:Accademia Nazionale di Danza e Scuola del Teatro dell’Opera.
Accademia Nazionale di Danza è un istituto di alta cultura per lo studio delle discipline coreutiche inserito nel comparto dell’alta formazione artistica e musicale che ha sede in Roma, a largo Arrigo VII, sul colle Aventino. L’accademia è organizzata nel dipartimento di arte coreutica e può rilasciare diplomi accademici di primo livello e di secondo livello, rispettivamente equipollenti, nell’ambito dei concorsi pubblici, alla laurea e alla laurea magistrale, suddivisi in 3 scuole: danza classica, danza contemporanea e coreografia. Inoltre continua ad avere corsi che formano futuri ballerini a partire dai 10 anni i cui corsi sono chiamati Scuola didattica della danza.
La Scuola di danza del Teatro dell’Opera, diretta da Eleonora Abbagnato, è stata istituita nel 1928 ed è una delle più antiche e prestigiose Scuole professionali italiane. Si trova in via Ozieri 8, un suggestivo villino ubicato in una via appartata e tranquilla, che imprime alla Scuola un aspetto storico e particolare. Questa atmosfera d’altri tempi la rende unica e affascinante, Luchino Visconti nel 1951 la scelse come sede per girarvi alcune scene del film “Bellissima” con Anna Magnani. La Scuola per la sua finalità è da sempre impegnata, attraverso una mirata selezione, a preparare bambini, adolescenti e giovani che intendono avviarsi alla professione del danzatore, con ammissioni annue di bambini provenienti da ogni parte d’Italia e non solo.
4. Corsi per professionisti
Sono corsi di danza rivolti a danzatori professionisti che desiderano approfondire tecniche avanzate fondamentali per un futuro professionale oppure mantenersi in allenamento per eventuali audizioni. Vengono comunemente chiamate lezioni di danza sindacali hanno un costo di partecipazione agevolato. Generalmente sono di danza classica ma si possono trovare raramente anche corsi agevolati di danza contemporanea e sono sovvenzionati dal Ministero.
L’allenamento quotidiano per i ballerini professionisti è fondamentale. Un tempo queste lezioni erano totalmente gratuite proprio perchè veniva considerato all’interno periodo di lavoro, proprio per questo la richiesta del contratto. In generale i lavoratori dello spettacolo (danzatori, attori, cantanti, performer) hanno bisogno di un allenamento costante ed efficace, un allenamento che paradossalmente diventa sempre più difficile garantire se bisogna fare i conti con il poco tempo a disposizione, il lavoro, i costi delle lezioni. Non sono molte le scuole di danza che, nel territorio romano mettono a disposizione le loro sale di danza per offrire lezioni ai danzatori e agli attori professionisti. Esistono alcuni esempi isolati, che ormai hanno raggiunto una fama tanto ampia da non aver bisogno nemmeno di essere citati, ma sono ancora – purtroppo – troppo pochi per coprire una domanda che non è bassa come sembrerebbe.
5. Corsi di formazione, Workshop, Laboratori, Seminari, Stage di approfondimento
I Corsi di formazione sono eventi di formazione ed aggiornamento per professionisti. La finalità di questi corsi è di aumentare le competenze in uno specifico settore e di fornire utili strumenti nel contesto dove il professionista opera. I corsi di formazione prevedono delle iscrizioni ai corsi di danza perchè sono di tipo teorico e pratico, e generalmente rilasciano attestati dopo un esame.
I Workshop sono eventi formativimonotematici, solitamente distribuiti in un’unica giornata di approfondimento o in incontri. I workshop sono di tipo teorico, pratico ed esperenziale.
I Laboratori sono pensati come spazi altamente esperenziali in cui è possibile apprendere specifiche tecniche o stili, utili sia ad arricchire il proprio bagaglio di competenze professionali, sia a promuovere una maggiore comprensione di ciò che si sta affrontando. A seconda della tematica affrontata possono essere diretti a professionisti e non.
I Seminari sono incontri informativi e divulgativi su tematiche attuali di interesse collettivo riguardante la materia, generalmente teorici. Gli incontri sono solitamente di due ore ciascuno e possono essere suddivisi in cicli tematici. I seminari hanno lo scopo di creare uno spazio di confronto e di riflessione comune e sono rivolti sia a professionisti che ad un pubblico di “non addetto ai lavori”.
Gli Stage sono sempre pratici e sono lezioni di un giorno oppure massimo una settimana. Generalmente prevedono delle iscrizioni alle lezioni di danza perchè gli stage sono svolti da insegnanti di chiara fama. Servono per approfondire uno stile o perfezionarsi in una tecnica con un maestro specializzato.
Quindi da quello che si può vedere la scelta è molto ampia. La cosa importante è sempre prendere informazioni prima, su chi sono gli insegnanti, chi è il direttore o l’organizzatore del corso per procedere con le iscrizioni ai corsi di danza. Un’altra cosa importante è continuare sempre ad aggiornarsi, ed allenarsi, il ballerino ha necessità di mantenersi sempre in forma, in allenamento ed aggiornato.
Essere mentalmente preparati è importante tanto quanto lo è esserlo fisicamente.
È naturale che tu voglia essere al massimo della tua forma fisica quando decidi di partecipare a un’audizione di danza, ma è importante anche essere mentalmente pronti, del resto sappiamo quanto la danza dia vantaggi non solo per il fisico ma anche per la mente.
Durante un’audizione di danza ti troverai in un ambiente nuovo, insieme a persone che non conosci, diversamente dalle lezioni dove hai creato amicizie ed hai socializzato, per questo avere la mente tranquilla ed essere positivi è fondamentale per affrontare al meglio l’audizione.
Perciò non pensare troppo e lasciati andare
Un’audizione di danza può essere un momento piacevole o sgradevole, dipende da te. Pensare troppo a come sarà l’audizione è controproducente. Creare aspettative, positive o negative, porta solo a un maggiore nervosismo e non ti permette di vivere la magia del momento. Ogni audizione è unica e differente, e potrai viverla al meglio solo con la mente aperta, evitando di cercare di prevedere ciò che accadrà o chi saranno gli altri ballerini e le altre ballerine che si presenteranno. Concentrati nell’apprendimento, vivi al massimo ogni istante: è un’occasione unica e non si ripeterà. Inoltre, se sei felice durante l’audizione le possibilità di attirare l’attenzione della giuria e di piacergli aumentano.
Essere nervosi o ansiosi il giorno prima della prova è naturale. Tuttavia, riuscire a non farsi travolgere da questo genere di emozioni è una condizione necessaria per fare bene. Esistono diversi modi per allentare la tensione. Potrebbe essere di grande aiuto, ad esempio, fare una bella passeggiata rigenerante, magari lungo un percorso a cui si è affezionati: camminare favorisce il distacco dai pensieri ossessivi e riequilibra l’umore.
2) Abbi fiducia nel lavoro ben fatto
La costanza negli allenamenti quotidiani è fondamentale per preparare il corpo e la mente per affrontare un’audizione. È importante visualizzare ogni lezione di danza e ogni prova come se si trattasse di un’audizione vera e propria.
Cerca di arrivare presto per riscaldarti bene, l’ideale sarebbe arrivare circa un’ora e mezza prima. Inizia a muovere il corpo lentamente poi man mano che senti che i tuoi muscoli sono pronti, aumenta l’intensità. Dedica particolare attenzione alle parti del corpo che hanno subito lesioni e fai un po’ di allungamenti senza forzare troppo prima di iniziare l’audizione.
Al termine, dedica tempo allo stretching per rilassare i muscoli e fare in modo che siano preparati per la giornata successiva. Se vai a un’audizione sapendo di aver seguito una buona routine e di aver dato il massimo durante ogni lezione e ogni prova prima dell’audizione stessa, la affronterai con maggiore sicurezza e preparazione. Non c’è bisogno di precisare che la puntualità, soprattutto in occasioni come queste, è essenziale, per evitare di dare subito un’impressione negativa e se si vuole avere il tempo per scaldare i muscoli prima dell’audizione.
Potresti preparare e consegnare agli esaminatori un curriculum completo, con le descrizioni degli studi e delle esperienze fatte, meglio se con una bella foto del viso.
3) Sii umile ed assumi un atteggiamento positivo
I ballerini non nascono danzando. Ricorda com’eri quando hai iniziato e la passione che avevi sin da piccolo, e usa questo ricordo per migliorare ogni giorno e raggiungere una tecnica di ballo perfetta. Se guardandoti allo specchio ti assale un pensiero autocritico, accompagnalo sempre con un’affermazione positiva, ricordando ciò che ti piace di te. Durante l’audizione immagina che non ci sia nessun altro e concentrati al massimo per mostrare alla giuria ciò che sai fare. Balla con umiltà, perché nessuno è perfetto e non metterti a confronto con il resto dei partecipanti.
Ad ogni modo, ti consiglio di non aumentare lo stress, sia mentale che muscolare, con allenamenti estenuanti e continui; quello che hai imparato a lezione soprattutto se hai avuto un bravo insegnante, non lo dimentichi e quello che non sai fare non potrai impararlo nei minuti finali.
Infine, assumere un atteggiamento umile ma deciso potrebbe fare la differenza. Un’eccessiva timidezza rischierebbe di essere interpretata come sintomo di insicurezza, così come un approccio troppo sicuro e arrogante spesso si rivela controproducente. Lavora sull’espressività: avere una buona tecnica non basta, ma serve anche una forte espressività per convincere i giudici e far comprendere che si sta impiegando anche l’anima, insieme al corpo. Abbi fiducia in te stesso: credere nelle proprie capacità è indispensabile ed essere sicuri di quello che si è è l’unico modo per affrontare l’audizione al meglio e tenersi alla larga da incidenti e imprecisioni.
L’importante è rimanere concentrati sulla prova senza preoccuparsi di compiacere gli esaminatori o cadere nell’agitazione e nell’insicurezza.
4) Segui un regime alimentare e di riposo salutare
Seguire un regime alimentare salutare è importante per mantenere il peso ideale, ma lo è anche per avere energia ed evitare le lesioni.
La verdura, la frutta e i legumi sono alimenti nutrienti, che contengono poche calorie, per questo possono essere mangiati in abbondanza. Mangia alimenti crudi, cotti al vapore o alla piastra, e aggiungi un filo d’olio d’oliva; è il modo più salutare di consumarli. Evita al massimo lo zucchero, evita un uso eccessivo di sale e i fritti. Non dimenticare poi di bere molta acqua!
E prima dell’audizione non mangiare troppo. È fondamentale, inoltre, non aver esagerato col cibo a cena, non rimpinzarsi di dolci ed evitare l’abuso di sostanze eccitanti o stimolanti, come le bevande gassate e zuccherate o il caffè. Sarebbe ideale mangiare una buona dose di alimenti sani circa 2-3 ore prima dell’esercizio fisico, e portare un frutto o della frutta secca con sé, per mantenere un buon livello di energia durante l’allenamento. Se hai dei dubbi, chiedi informazioni a un nutrizionista.
Anche dormire bene è molto importante, il fisico deve riposare e i muscoli si devono recuperare. Fare una buona dormita la notte precedente ti servirà a conservare la calma e la lucidità, così come ascoltare la tua musica preferita, magari anche fino a poche ore prima della prova. Essere regolare per quanto riguarda l’ora in ci si sveglia e l’ora in cui si va a letto è essenziale, questo permette al nostro corpo di sapere quando deve essere sveglio e quando deve dormire.
Evita i pasti pesanti, di guardare la televisione o di usare il cellulare prima di andare a letto; queste attività potrebbero impedirti di dormire bene. Leggi un libro o scrivi sul tuo diario le correzioni che ti ha indicato il maestro durante la giornata, queste sono attività che ti possono aiutare a conciliare il sonno. Se soffri di ansia o di insonnia, è meglio chiedere aiuto a un professionista della salute.
5) Reperisci informazioni e scegli un abbigliamento adeguato
Cerca, innanzitutto, di reperire il maggior numero di informazioni sull’audizione che andrai a sostenere, magari contattando la scuola, gli organizzatori del provino oppure facendo domande agli allievi che hanno sostenuto la stessa prova in passato. Soprattutto cerca di capire se è adatta a te ed al tipo di danza che tu hai studiato. In questo modo potrai prepararti al meglio!
Anche l’occhio vuole la sua parte, scegli un abbigliamento consono e possibilmente sobrio. Non è necessario, infatti, indossare indumenti ricercati, firmati o estrosi: un semplice body e la calzamaglia sono sufficienti, così come scegliere le scarpe adeguate. Ad esempio, quelle da punta per un provino di danza classica, da ginnastica per l’hip hop o anche senza scarpe per la danza contemporanea. Inoltre è consigliabile raccogliere i capelli evitando pettinature sofisticate che potrebbero essere di impaccio all’esibizione. Potrebbe esserti utile preparare un assolo di ballo nel caso te lo dovessero chiedere: in tal caso scegline uno che metta in risalto le tue caratteristiche tecniche ed espressive.
Probabilmente dovrai eseguire una coreografia che ti verrà mostrata al momento, questo per valutare le tue capacità di improvvisazione, la prontezza nell’apprendimento e le tue risorse tecniche. Potrebbero anche chiederti una improvvisazione quindi allenati a farla per capire la tua personalità e la ricerca che hai fatto su te stesso attraverso la danza.
E ricordati, se hai passione e determinazione, anche se un’audizione non dovesse andare a buon fine, potrai sempre rialzarti e ricominciare da capo, preparandoti per la prossima prova, magari frequentando se già non lo fai dei corsi professionali di danza.
Ciao amici della danza e non solo, oggi vorrei parlarvi di un aspetto molto importante delle attività per bambini, la socializzazione e l’amicizia. Ci sono sport ed attività che più di altre portano i bambini ed i ragazzi a socializzare, come gli sport di squadra, e fra questi c’è anche la danza.
La danza viene comunemente e in maniera imprecisa definita “linguaggio universale” del corpo, pertanto è una forma d’arte capace di comunicare a qualsiasi essere umano. Ogni movimento nell’ambito della danza può essere codificato in segni definiti che si riferiscono al linguaggio coreutico.
La necessità di legarsi ad altri esseri umani, ha contribuito a sviluppare lo spirito di comunità tramite le danze di gruppo, in cerchio, in occasione delle cerimonie sacre per uno scopo rituale. Le danze dei cori, ad esempio, nell’antica Grecia, sono state create per svariati motivi sociali. Soprattutto per delineare i momenti salienti dell’anno il cambio delle stagioni, i raccolti nei campi. Successivamente le danze acquisteranno un significato ludico-spettacolare con lo scopo del puro divertimento, allontanandosi dal significato religioso e rituale.
Oltrepassando il periodo buio del Medioevo, in cui la danza era ritenuta peccaminosa, si arriva direttamente al Cinquecento il secolo della rinascita delle arti che ha dato origine alle danze di società. I primi balletti prima nelle corti e poi nei teatri si origineranno a partire dal Seicento. Infatti la danza fu in quell’occasione un’arte privilegiata dai nobili e cortigiani, capace di intrattenere. Grazie a sontuose danze abbellite da incantevoli costumi, scenografie elaborate, accompagnate da un’accurata costruzione musicale.
Oggi la danza, nelle diverse declinazioni e nei differenti stili è praticata da un gran numero di bambini, ragazzi e adulti anche over, basta guardare l’elevato numero presente sul territorio di Scuole di danza, Associazioni dilettantistiche che organizzano corsi di danza per bambini ed adulti, oltre alle Istituzioni Accademiche ed Enti riconosciuti, che si occupano invece dei corsi professionali.
2. Sentirsi parte di un gruppo e socializzare a danza
La danza rappresenta modo per imparare a relazionarsi e stare insieme agli altri. Si può ballare individualmente o in coppia, ma entrambi consentono di rapportarsi con altre persone, condividendo nello stesso tempo e luogo la stessa attività. In questo modo è possibile creare anche dei rapporti di amicizia, o comunque di riuscire a comunicare con gli altri senza timore, migliorando quindi non solo il benessere fisico ma anche mentale.
È risaputo, infatti, che anche i ragazzi più timidi e insicuri possano acquisire una grande sicurezza in se stessi attraverso la danza, in particolare se in gruppo. Il fatto stesso di doversi necessariamente interfacciare con altre persone, per raggiungere lo stesso obiettivo, rende impossibile non comunicare in modo spontaneo.
La danza al pari degli sport di squadra migliora il benessere sociale, le lezioni sono di gruppo, si danza insieme. Egli apprende inoltre una comunicazione più efficace delle proprie idee attraverso il corpo e a lavorare all’interno di una dinamica di gruppo stimolante e creativa. La danza può (e lo farà) rafforzare la capacità del bambino di comunicare in modo non verbale. Non solo il linguaggio del corpo migliorerà, ma imparerà anche a capire meglio gli altri. Si tratta di un’abilità preziosa per la vita.
Ripensando al principio del legame dei corpi e al contatto con l’altro si arriva a un processo collettivo e di pari opportunità. Il quale si sviluppa nel tempo e nello spazio, aiutando a danzare chiunque abbia voglia di farlo, in qualsiasi età e condizione, liberamente e non necessariamente in modo razionale.
È possibile pensare che la danza sia estesa a persone con disabilità, deficit, dal momento che si può danzare sdraiati, seduti, in piedi utilizzando qualsiasi parte del corpo come le mani, solo le braccia o le gambe.
3. Solidarietà con i compagni
Poichè la danza crea un lavoro di squadra è normale che si abbiano dei momenti di solidarietà. Nel momento in cui un compagno non ricorda un passo è facile avere l’aiuto di qualcuno del gruppo, perchè le coreografie vengono svolte insieme.
La danza aiuta a formare i ragazzi, a cercare la relazione con gli altri, a condividere la passione, gli obbiettivi ed anche i momenti difficili. Si crea un grande legame proprio perché si ha un interesse comune.
La danza come anche gli sport educa i giovani al rispetto dei valori e dei sani principi. Ha il potere di trasmettere il valore della solidarietà, rispetto delle regole e dell’altro. Lo sport, soprattutto quello di squadra, permette infatti a ragazzi e bambini di stringere nuove amicizie, insegnando l’altruismo e lasana competizione.
Il primo passo verso l’amicizia è proprio l’incontro: un incontro fisico che oggi, troppo spesso, viene sostituito da quello virtuale. Dove, attraverso l’uso dei social network, si distorce lo stesso concetto di amicizia, che può essere accettata o negata con un semplice clic del mouse.
Questa è la ragione per cui la lezione didanza, a differenza del mondo virtuale, possiede in sé una dimensione sociale significativa. La quale permette di rappresentare il punto di partenza per la generazione di relazioni vere, dialogo e partecipazione.
Sentirsi parte di una squadra alimenta questa necessità, dando la possibilità a bambini e ragazzi di entrare in contatto con i loro coetanei, provenienti da contesti sociali e familiari diversi, di capire se stessi e la propria presenza nel mondo.
4. Consapevolezza sociale
Il vostro bambino avrà l’opportunità di socializzare a danza perchè le lezioni non sono uno contro uno. Questo gli darà un posto in cui inserirsi e sentirsi legato agli altri.
C’è un lavoro di squadra: questo significa che tutti hanno un ruolo da svolgere in una performance o in una routine, e questo favorirà un senso di lavoro di gruppo e di collaborazione.
La danza non discrimina. I vostri bambini impareranno di più sulla società e sulla parità. Poiché c’è anche un elemento di contatto fisico sicuro e strutturato, verrà insegnato loro anche il rispetto verso l’altro. Potrebbero nascere delle situazioni di confronto e competizione sana, ma sarà compito del bravo insegnante valorizzare il talento di ogni allievo e stimolarlo a migliorare.
Il linguaggio del corpo è l’aspetto visivo che meglio riesce a manifestare ogni stato d’animo, spesso sono comunicati da tanti minuziosi gesti come lo sguardo, dal modo di articolare le mani, dalla posizione dei piedi.
Pertanto a questo punto ci si chiede: ma la danza è aperta a chiunque? La danza è finalizzata solo al professionismo, al teatro, a pochi eletti?
La risposta è che la danza è come un diamante piena di sfaccettature, perché l’insegnamento prevede tante forme di didattica, apprendimento, laboratori, metodologie di creazioni artistiche e culturali. Superando il concetto di trasmissione di tecniche specifiche e di percorsi finalizzati alla formazione di danzatori, si possono trovare delle vie per coinvolgere gruppi che possono trarre da un incontro con la danza un arricchimento di tipo diverso, quindi frequentando corsi amatoriali.
Sono nati in questi anni infatti tanti corsi per adulti, che si avvicinano alla danza, perché l’avevano studiata da piccoli quindi per passione, o perché sognano di avere gambe da ballerina.
5. Rispetto delle regole e degli altri
Fin dalle prime lezioni di danza, il bambino, pur approcciando a questa disciplina in maniera allegra e divertente, impara a socializzare e acquisisce autodisciplina.
Come dimostrano gli studi sull’apprendimento motorio, tutto ciò che il bambino apprende sarà un’esperienza che si rifletterà anche in età adulta. Il genitore dovrà quindi valutare attentamente dove far intraprendere questo percorso, quindi scegliere una buona Scuola, e capire se praticata in maniera corretta e sicura. La danza così aiuterà lo sviluppo del benessere psicofisico e il potenziamento e la fiducia nelle proprie capacità,
I corsi di danza inoltre si basano sulla routine. Il vostro bambino imparerà ad esserepuntuale, a rispettare gli impegni presi e a fare pratica. Ci sono anche altre abilità di vita che vengono insegnate, come seguire le istruzioni, la collaborazione e la preparazione.
Il bambino nel momento in cui entra in una classe di danza acquisisce consapevolezza dell’importanza della puntualità e della responsabilità personale, del rispetto di regole e orari, dell’interazione e cooperazione con compagni e insegnanti.
Le coreografie di gruppo, inoltre, prevedono una serie di regole che al tempo stesso, sono anche quelle dello stare insieme. Una delle prime regole che viene sempre presa in considerazione dai ballerini è quella del rispetto degli spazi altrui.
In questo senso le lezioni di danza consentono ai ragazzi di divertirsi, fare attività fisica e socializzare, imparando anche le regole dello stare insieme. Questi aspetti sono molto utili a scuola di danza, come su un palcoscenico e persino nella vita di tutti i giorni.
In conclusione, quindi, se sei alla ricerca di un’attività adatta per far uscire tuo figlio o tua figlia dal suo “guscio”, ma anche se sei un ragazzo o una ragazza interessato a conoscere nuovi amici attraverso la danza, questa disciplina fa probabilmente al caso tuo!
Ciao amici della danza e non solo, lo sapete che avere una passione è come avere un amore? Un legame profondo verso un qualcosa che ti fa stare bene, ti trasmette armonia, fiducia, serenità, aiuta ad essere felici e vivere meglio. Spesso le passioni sono una valvola di sfogo, un modo per realizzare se stessi, una consolazione. Che sia un hobby, un passatempo, un gioco, uno sport da praticare, è importante coltivarla e non lasciare che gli altri ce la facciano abbandonare.
Tra le tanti passioni c’è sicuramente quella di ballare. Sono molti che amano ballare e sentono di volersi avvicinare a questa disciplina iscrivendosi ad un corso di danza non solo da piccoli ma anche da grandi, stanno infatti andando molto di moda i corsi di danza classica per adulti.
Nessun’arte, più della danza, libera dalla pesantezza delle cose, attraverso la piena espressione di mente e cuore. Il corpo si muove sulla musica, finalmente libero da ogni vincolo, per comunicare la propria forza interiore. La danza regala la libertà più grande che possa esistere: mostrare la persona che si è senza inibizioni, fragilità e paure. La passione è il requisito fondamentale per danzare.
Gli ingredienti essenziali per arrivare all’obiettivo sono impegno, determinazione e una buona dose di passione, ovvero forza di volontà e coraggio di sfidare se stessi. Solo così si assapora il puro significato della danza e si arricchisce la propria vita con un senso di soddisfazione impagabile, oltre che arrivare ad avere una tecnica di ballo perfetta.
La passione stimola anche la voglia di scoprire nuove tecniche e stili, mantiene attiva la curiosità, prerequisito per un cervello efficiente. La curiosità, infatti, ci induce a esplorare il mondo e fare nuove scoperte, dal punto di vista evolutivo è una spinta essenziale alla sopravvivenza.
A questo si unisce anche la voglia di esibirsi e provare l’adrenalina del palcoscenico per amore, ma danzare pretende sincera passione, dedizione e completa partecipazione. Non c’è cosa più bella che sentirsi di essere un ballerino.
2. Dona disciplina ed equilibrio
La danza è anche disciplina, interiore ed esteriore, che regola corpo e spirito. Danzare dà la possibilità di imparare a gestire se stessi, pregi e difetti compresi. La fatica e il sacrificio che si provano per la passione della danza danno la forza per affrontare le difficoltà della vita al di fuori.
La danza è una scuola di vita. La disciplina è l’insegnamento più grande, perché fa capire che i sogni si realizzano solo con costanza e dedizione.
Essere equilibrati è l’aspirazione di ognuno di noi e la danza indica come diventarlo. Tutti i danzatori, professionisti e amatoriali, devono conquistare l’armonia di gesti e movimenti. Armonia che si traduce in equilibrio mentale completo, tutto deve essere al proprio posto, tutte le regole tecniche devono essere applicate. Il risultato è stupefacente: corpo e mente sono in armonia perfetta.
Ballare significa dimenticare cosa sta succedendo nella vita al di fuori, lasciarsi alle spalle stress, ansia, rimpianti per il passato e preoccupazioni per il futuro. Danzare implica concentrazione, non pensare a nient’altro e dimenticarsi del resto del mondo. In cambio, la danza regala pace interiore e soddisfazione la necessità di ballare, anche quando si è stanchi, anche quando fanno male i piedi, anche quando ci sono attività alternative e divertenti che il danzatore mette in secondo piano. La danza non è solo una questione di tecnica, ma di amore vero.
3. Esalta la bellezza
La danza deve esprimere bellezza in tutte le sue sfumature, deve far percepire in chi la guarda la bellezza della vita, in tutti i suoi aspetti, belli e non. Bellezza estetica delle linee unita ad una bellezza interiore fatta di intelligenza e capacità di emozionarsi e soprattutto emozionare.
Intensità e leggerezza in un corpo solo, forza ed eleganza in movimenti precisi ma delicati. Bellezza per comunicare la propria essenza, che in fondo significa solo essere veri con se stessi e apparirlo agli occhi degli altri.
La danza è una scelta quotidiana che nasce dalla consapevolezza e dalla conoscenza di sé e delle regole di quest’arte completa e impegnativa. Il danzatore, infatti, si espone completamente, si mette a nudo con il pubblico e con se stesso, si scontra con le sue fragilità, i suoi limiti e i suoi errori, atti che richiedono grande forza e lucidità mentale. La passione per la danza stimola la pazienza, la voglia di mettersi in gioco, di conoscersi di più e più profondamente.
4. Realizza un sogno
Sarà successo sicuramente a molte mamme o vi succederà, che in una particolare fase della crescita la vostra bambina, che sogna di fare la ballerina, vi chieda di iscriverla ad un corso di danza.
Ammettiamolo: non c’è mamma al mondo che non sogni di vedere danzare la propria bambina!
Se vostra figlia vi dice di voler fare danza, un motivo di certo ci sarà: magari è rimasta affascinata dai discorsi di un’amichetta che sta già seguendo un corso didanza, oppure le piace la musica o, semplicemente, ha del talento e la danza è la sua strada.
Ovviamente all’inizio è difficile capire se una bambina è portata o meno per la danza: bisogna provare a seguire un corso e farsi aiutare dagli insegnanti a scoprire se ha la passione e la giusta tenacia per fare la ballerina.
La prima cosa è informarsi, non accontentarsi della scuola sotto casa ma scegliere una buona scuola di danza, perché la danza lavora sul corpo in crescita ed esercizi svolti male potrebbero compromettere la salute dei vostri figli. Fate anche attenzione alla struttura, deve avere il pavimento idoneo, gli specchi, le sbarre.
Quindi molta attenzione!
5. Crea amicizie durature
La danza è una disciplina fantastica e con mille sfaccettature, è una passione fatta di sacrificio, di duro lavoro, ma anche di grandi amicizie: una vera e propria compagna di vita, che aiuta i bambini (maschi e femmine) nel difficile cammino della loro crescita.
scrivendosi a una scuola di danza, poi, i bambini imparano a stare in compagnia e a seguire le istruzioni degli istruttori, crescendo in un ambiente che crea dei legami sociali importanti anche fuori dalla scuola. Il fatto che molti tipi di danza si basino su un lavoro collettivo dato dalle scene da mettere insieme, poi, aiuta il bambino a sviluppare un senso di gioco di squadra e di supporto collettivo che pochi altri sport possono dare.
Infine, non è da trascurare l’aspetto del sentirsi parte di un gruppo. La danza promuove l’importanza del lavoro di squadra, come ad esempio si può vedere nella preparazione di una coreografia. Essa comporta che i bambini debbano andare a tempo di musica e tutti assieme, come fossero un’unica persona,
Così, con la danza si sviluppano una serie di capacità sociali, come:
la capacità di lavorare in un ambiente di gruppo
la pazienza, dato ci vuole tempo prima di essere in grado di fare tutto corretto e occorre imparare ad interagire con i tempi degli altri
la sicurezza nel chiedere aiuto se si ha bisogno o se qualcosa non è chiaro
la solidarietà nell’essere pronto ad aiutare un compagno in difficoltà
6. Sviluppa il corpo in modo armoniosa
Praticare attività sportive da bambini aiuta il corpo a crescere meglio nel periodo della vita in cui se ne ha più bisogno.
La danza è perfetta per i più piccoli, aumenta la forza fisica e l’agilità, senza creare troppo stress nei muscoli, migliorando il coordinamento e la percezione dello spazio.
Aiuta i bambini nello sviluppo della memoria (la danza è una disciplina con alla base la memorizzazione di posizioni e movimenti) e aumenta la concentrazione e l’autodisciplina.
Quindi se vostro figlio/a vi chiede di voler seguire un corso di danza, dovete attivarvi subito per cercare la scuola più adatta a lui/lei e con una varietà di corsi da poter intraprendere.
Se vostro figlio/a hanno davvero la passione per la danza, un metodo per capirlo è iscriverlo/a ad un corso di giocodanza: di solito si inizia verso i tre anni. I corsi Propedeutici possono accompagnare il piccolo danzatore/trice fino ai sei anni. Da lì poi la scelta se iniziare a seguire un vero corso di Danza Classica ed arrivare ad indossare le punte, oppure una diversa disciplina come la Danza Moderna o l’Hip-Hop.
Nei bambini si devono formare abilità motorie e soprattutto mentali, presenti giù in una persona più grande che sceglie il corso di danza per adulti.
L’abilità dell’insegnante sta nel porsi come un giusto modello di apprendimento per il bambino, insegnandogli le tecniche di danza e il comportamento da tenere nel gruppo di cui si fa parte, facendo si che il bambino impari l’autocontrollo e un corretto comportamento.
Sin da piccoli siamo attratti dalle cose che ci incuriosiscono e quando diventiamo grandi spesso finiamo per dedicarci, questo è meraviglioso!
È veramente importante che un genitori aiuti il proprio figlio a scoprire le sue passioni e a coltivarle per essere individui più felici ed appagati.
Ciao amici della danza e non solo, se avete deciso quest’anno di iscrivere vostro figlio ad un corso di danza o di seguire un corso di danza per adulti, è fondamentale scegliere la scuola giusta, con struttura idonea, corsi divisi per età e livello, direttore competente, che non prometta facili e non validi diplomi, ma soprattutto con il giusto insegnante, perché l’insegnante diqualità è il primo punto importante per il progresso dell’allievo, ma non solo anche per la salute, soprattutto se parliamo di bambini.
1. Assicurati che l’insegnante di danza abbia un diploma
Da anni si aspetta una legge che imponga che l’insegnamento della danza sia affidato esclusivamente ad insegnanti che abbiano il titolo statale rilasciato dall’Accademia Nazionale di Danza o a maestri di chiara fama che abbiano seguito un corso professionale di danza, sembrava esserci vicini, ma ad oggi ancora nulla.
La prima cosa da controllare nella scelta della scuola di danza è proprio questa, poi ci sono altri fattori. È una scelta da non prendere alla leggera, anche perché un bravo insegnante deve avere studiato anatomia, psicologia e pedagogia per approcciarsi al meglio con allievi molto diversi fra di loro per età, fisico, attitudine, sensibilità. Un bravo insegnante, deve aver fatto degli studi specifici, perché si lavora col corpo di bambini in fase di sviluppo quindi un movimento o un esercizio sbagliato potrebbe compromettere il giusto sviluppo e il loro benessere fisico e mentale.
Quindi è importante che abbiano fatto studi specifici per l’insegnamento perché un ballerino professionista non è necessariamente un buon insegnante.
Bisogna essere in grado di scomporre i passi di danza e la coreografia affinché la maggior parte degli allievi capisca. Bisogna inoltre adattarsi ad ogni allievo anche in un corso collettivo. Il livello della lezione di danza deve essere adatta al livello degli allievi: è normale aver difficoltà nel seguire all’inizio, ma se nessuno riesce a seguire la lezione, il livello richiesto è troppo alto e questo dimostra che l’insegnante non sa adattarsi ai principianti. Allo stesso modo, se gli allievi hanno già acquisito un certo livello e la lezione sembra troppo facile e senza nessuna difficoltà, anche in questo caso è sbagliato perché si rischia di far annoiare gli allievi.
2. Deve saper ascoltare e comprendere
L’insegnante deve essere professionale ma mantenere un buon livello di empatia, prendersi cura dei suoi allievi e al tempo stesso restare sensibile all’individualità ascoltandoli e comprendendoli. Deve quindi tenere in considerazione i sentimenti, i pensieri, la salute fisica e i progressi del danzatore, e non deve mai rinunciare a pretendere miglioramenti da parte dell’allievo che accompagnerà al raggiungimento del massimo livello artistico possibile ed al massimo livello tecnico.
Un bravo maestro di danza deve essere flessibile, battere talvolta strade diverse dal consueto per stimolare la creatività dei propri allievi, spronandoli a sperimentare vari stili e tecniche, e scegliendo la più adatta a loro, spingendoli a superare la loro zona di comfort.
Deve essere paziente e gentile: imparare a ballare richiede tempo. L’insegnante di danza non deve dimenticarlo.
Deve correggere gli allievi senza “mortificarli” e deve riprendere gli errori di ognuno tutte le volte necessarie per perfezionare l’allievo. Un bravo insegnante di danza sa e ricorda bene cosa significa essere un allievo, quindi deve essere anche paziente e sensibile alle esigenze di ogni studente, indipendentemente dalle capacità o dal talento innato. Deve ispirare, sfidare ogni ballerino, esaltarne i successi, aiutarlo a capire e correggere i propri errori, incoraggiandolo e stimolandolo a dare il meglio di sé.
Gli aspetti più faticosi della danza sono quelli emotivi. A volte accade che la mancanza di comunicazione di questi sentimenti e momenti di incomprensione generino sentimenti di sfiducia nell’alleanza allievo-insegnante.
Tutte queste attenzioni anche se essenziali possono rivelarsi faticose da sostenere, soprattutto nel lavoro quotidiano con gli allievi, in cui delle volte entrano in gioco dinamiche personali e interpersonali che possono generare sentimenti di frustrazione e affaticamento nel proprio lavoro.
3. Deve valorizzare l’impegno
Un insegnante di danza di qualità deve avere la capacità di motivare gli allievi: quando un esercizio è ben realizzato, un buon insegnante sa riconoscerlo e congratularsi con i propri allievi. Li sa motivare in caso di dubbio. L’insegnante è un vero coach di motivazione. Il rispetto dei limiti di ognuno, in particolare in termini di elasticità: nella danza, la flessibilità fa parte delle basi. Ma non tutti hanno le stesse capacità e non è grave. Nessun esercizio deve provocare un infortunio. Tutto deve essere realizzato nel rispetto del corpo.
L’insegnante di danza rappresenta un modello e un punto di riferimento stabile per la crescita e l’evoluzione dei piccoli e grandi danzatori, i quali possono riconoscere nel maestro e nella maestra di danza una figura emotivamente significativa. Inoltre anche l’insegnante può ritrovarsi e sentire una profonda risonanza emotiva con il proprio allievo, riconoscendosi e ricordando il suo percorso nella danza.
4. Feedback chiari e costruttivi
L’insegnante di danza deve non solo saper fare, ma saper notare gli errori, correggere e farlo in modo che le correzioni arrivino all’allievo in maniera talmente diretta e chiara da rendere il danzatore autonomo nell’assimilarle e nel metterle in pratica.
In una classe di danza le “correzioni” fanno parte del continuo processo di affinamento e percezione consapevole del movimento. Porre attenzione ai feedback che vengono restituiti e alle modalità in cui vengono comunicati è importante sia per il mantenimento di una relazione di fiducia tra allievo ed insegnante sia perché influenzano il clima complessivo della classe e le relazioni tra gli allievi stessi. I feedback per esser efficaci devono rimandare ad una coerenza interna dell’insegnante e soprattutto devono essere:
chiari, puntuali e precisi, rimandando a qualcosa di specifico e non generico;
costruttivi, su cosa si può fare concretamente, su cosa e come lavorare per potersi migliorare;
positivi, il tono delle correzioni deve essere fermo ma validante, non distruttivo o giudicante. Il tono del complimento non deve essere preferenziale o manipolatorio, agganciato a dati oggettivi;
descrittivi, riferendosi a quello che oggettivamente si è osservato, non interpretando con significati propri sulla persona;
multisensoriali, facendo notare come è importante riconoscere lo stile preferenziale di apprendimento, passando per diversi canali (anche attraverso il contatto);
tempestivi, fermandosi a correggere o rinforzare qualcosa di fresco e non lontano nel tempo.
5. Deve stimolare verso l’eccellenza
Stimolare verso l’eccellenza lascia da parte l’idea di dover essere perfetti rispetto ad uno standard. Mentre la spinta al perfezionismo pone l’allievo nel frustrante fallimento di raggiungere l’immaginario atteso, nel continuo giudizio e confronto con gli altri, spingere verso l’eccellenza pone obiettivirealistici, in linea con le proprie possibilità, si impara ad avere uno sguardo curioso e costruttivo verso se stessi e si può fare esperienza di forza, consistenza e determinazione .
Notare e valorizzare l’impegno dell’allievo oltre all’esaltazione del talento innato è importante per continuare a motivare nell’allenamento e nella pratica. Il talento inoltre è un costrutto multidimensionale, influenzato da fattori individuali, come la motivazione intrinseca e il modo soggettivo di percepire il sostegno sociale.
Per sviluppareiltalento è importante che da ci sia la stabilità di sostenere l’identità dell’allievo, e spingerlo verso la differenziazione, l’autonomia e l’indipendenza per progredire nella direzione dei propri sogni e desideri. Bisogna stimolare l’allievo verso la propria eccellenza e non verso la perfezione. Questo consente all’allievo di potersi muovere nella ricerca della propria identità di danzatore, nella possibilità di migliorarsi, nell’affinare la tecnica, nel prendere sempre più consapevolezza delle proprie potenzialità e dei punti di forza, conoscere e accettare i punti di fragilità da lavorare con cura.
6. Deve favorire la cooperazione in classe
Un bravo insegnante di danza deve farti sognare, invogliarti a ballare come lui e deve sembrarti impossibile da raggiungere, se no perché sceglierlo? Deve impressionarti, anche quando è più anziano e non può fare grandi evoluzioni l’eleganza e la grazia le avrà sempre.
Un dono degli insegnanti di danza è quello di poter tradurre idee ed emozioni in una lingua comprensibile agli studenti. Ripetendo i passi in più esercizi finché siano compresi dall’intera classe. Così, egli crea gruppo, e gli studenti diventano parte di una cultura, il cui scopo è non solo imparare la danza, ma avvalersene per diventare esseri umani migliori.
Deve educare al rispetto delle regole della sala di danza, dei compagni e del ruolo dell’insegnante stesso. Perché dietro ogni grande ballerino c’è sempre un grande insegnante. È stato dimostrato come la percezione dei propri insegnanti, crea influenza e si correla positivamente con una maggiore soddisfazione nei danzatori.
7. Deve avere un programma significativo
Un insegnante di danza di qualità deve saper organizzare una lezione di danza, dal riscaldamento alla coreografia. Deve comunicare efficacemente, organizzare la classe e dedicarsi totalmente agli allievi che costituiscono l’unico elemento importante per tutta la lezione. Ogni corso deve avere dei programmi in base all’età ed al livello, il programma di un corso per adulti, che frequentano danza per passione o per fare attività fisica, è sicuramente diverso da quello di ragazzi con il sogno di diventare ballerini professionisti.
Diffidate delle scuole che uniscono bambini di 5 anni con quelli di 10. Da piccoli ossia a 3 o 4 anni il corso più idoneo è il Giocodanza quindi diffidate da chi mette i bimbi di 3 anni alla sbarra. Così come quelle Scuole che fanno mettere le scarpe da punta alle bimbe senza rispettare lo sviluppo anatomico della bimba. Importante è anche proporre dei corsi che seguano le tendenze della danza moderna, anche se ladanza classica deve essere l’insegnamento imprescindibile per la formazione.
Per concludere una cosa molto importante è che l’insegnante di danza ami la danza tanto profondamente da avvertire il bisogno di condividere con altri questo amore e tutto ciò che ha imparato, elargendolo con generosità. Deve amare allo stesso modo e onorare l’insegnamento, per il quale deve sviluppare e trasmettere una vera passione.